CHIAMAMI CON IL TUO NOME a Verona al Cinema Diamante

CHIAMAMI CON IL TUO NOME 
(Call Me by Your Name) Luca Guadagnino, Italia / Francia / USA / Brasile 2017, 132' 

A Verona al Cinema DIAMANTE

A partire da venerdì 26 gennaio 

Call Me by Your Name è un racconto sensuale e trascendente sul primo amore, basato sull'omonimo famoso romanzo di André Aciman, che ne ha scritto la sceneggiatura assieme a Luca Guadagnino, James Ivory e Walter Fasano. 


È l'estate del 1983 nel nord Italia ed Elio Perlman (Timothée Chalamet), precoce diciassettenne americano, vive nella villa del XVII° secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel). Un giorno alla villa arriva Oliver (Armie Hammer) un affascinante studente americano di 24 anni, che il padre

di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite. Call Me by Your Name ha quattro nomination ai BAFTA Awards tra cui Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Attore Protagonista (Timothée Chalamet) e Miglior Sceneggiatura non originale (James Ivory). Timothée Chalamet nominato anche come Miglior Stella Emergente, unica categoria votata dal pubblico. Nominato a tre Golden Globes e per sei volte agli Independent Spirit Awards, il film è stato premiato come Miglior Film ai Gotham Awards. I premi, assegnati a New York, hanno visto trionfare anche Timothée Chalamet come Miglior Attore Emergente nel ruolo di Elio, che è valso a Chalamet anche il premio come Miglior Attore ai New York Film Critics Circle Awards e il titolo di Scoperta dell’anno della National Board of Review, che lo ha inserito tra i migliori dieci film del 2017.


"Chiamami col tuo nome" ottiene quattro candidature agli Oscar 2018
Annunciate le candidature agli Oscar 2018. “Chiamami col tuo nome” ottiene quattro nominations: Miglior film (dove sono in gara ben 9 titoli), Miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), Miglior canzone (“Mystery of Love” di Sufjan Stevens), Miglior sceneggiatura non originale (James Ivory). “La forma dell’acqua” ha il maggior numero di nominations, ben 13 (arrivando quasi al record di 14 candidature ottenute finora solo da LaLa Land, Titanic ed Eva contro Eva), tra le quali anche quella a Richard Jenkins che

interpreta un omosessuale amico della protagonista. Tra le cinque candidature per il miglior film straniero troviamo “Una donna fantastica“, bellissima storia transgender da noi passata con poco successo. “La Bella e la Bestia“, primo film Disney a presentare personaggi gay, ottiene la candidatura per i migliori costumi e la migliore scenografia. Era dal 1999 che nessun film italiano veniva candidato come miglior film (allora fu “La vita è bella” di Benigni che però vinse come miglior film straniero) “Chiamami col tuo nome” è il miglior film dell’anno per il regista californiano Paul Thomas Anderson (autore sei volte candidato agli Oscar, premiato al Festival di Cannes e alla Mostra di Venezia). Il film esce questo giovedì nelle sale italiane. Uscito negli Stati Uniti il 24 novembre in quattro sale con un incasso medio per sala da record, il film sta vivendo da protagonista la stagione dei premi. Nominato a tre Golden Globes, per sei volte agli Independent Spirit Awards e quattro volte ai BAFTA awards, il film è stato premiato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani SNCCI e come Miglior Film ai Gotham Awards. I premi, assegnati a New York, hanno visto trionfare anche Timothée Chalamet come Miglior Attore Emergente per il ruolo di Elio. Performance che è valsa a Chalamet anche il premio come Miglior Attore ai New York Film Critics Circle Awards e il titolo di Scoperta dell’anno della National Board of Review che ha inserito il film tra i migliori dieci dell’anno. Anche la Los Angeles Film Critics Association ha voluto celebrare il film con tre riconoscimenti tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore Protagonista per Chalamet. Il film ha inoltre ricevuto il premio come Miglior Sceneggiatura non originale ai Critics’ Choice Awards. Pedro Almodovar ha definito Chiamami col tuo nome il miglior film dell’anno in occasione dell’annuale sondaggio indetto dal sito Otros Cines Europa che include i pareri dei maggiori cineasti. Almodovar ha inoltre definito Timothée Chalamet “la più grande rivelazione dell’anno”. I vincitori degli Oscar saranno proclamati il 4 marzo 2018.

ACADEMOVIE - I Am Not Your Negro 23 gennaio 2017

Segnalazione evento:
ACADEMOVIE - Society, you're a crazy breed
Martedì 23 Gennaio 2018
I Am Not Your Negro
regia di Raoul Peck (USA, 2016, 93')
proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano


aperitivo con musica h. 17.30 - 19.30
proiezione h. 19.30 
Studenti Per - Accademia di Belle Arti Verona in collaborazione con Associazione InterzonaANPI VeronaUnione degli Universitari - UDU Verona
presso Accademia di Belle Arti Verona - Via Carlo Montanari, 5 - Aula Magna

Entrata a offerta libera, evento aperto al pubblico

Graphic Project: Entracta & Matteo Tacconi
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ACADEMOVIE - Society, you're a crazy breed
Un ciclo di 5 documentari mensili, che nasce dalla collaborazione di cinque realtà associative diverse. Agli inizi della rivoluzione industriale in Inghilterra il poeta William Blake investigava sui "mali della società", ossia quelle catene, quella prigionia mentale che affliggeva il popolo oppresso di Londra. L'obiettivo del ciclo di proiezioni è lo stesso, riflettere sulle ferite ancora aperte nella nostra quotidianità. La segregazione, il razzismo, l'omofobia, l'alienazione e gli eccessi del consumismo saranno ciò che citeremo in giudizio attraverso le proiezioni.
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I AM NOT YOUR NEGRO
Nel 1979, james Baldwin, scrittore e critico sociale afroamericano, ha inviato una lettera al suo agente letterario descrivendo il suo prossimo progetto: un racconto rivoluzionario e personale delle vite e dei successivi assassinii dei tre suoi amici Medgar Evers, Malcom X e Martin Luther King, Jr. Al momento della sua morte nel 1987, Baldwin lascia il manoscritto incompiuto e mai pubblicato. Questo scritto non finito è il punto di partenza per il regista Raoul Peck che porta avanti l’opera nel suo nuovo documentario, provocatorio e testamentario, “I am not your Negro”: un viaggio nella storia del popolo afroamericano che collega il movimento dei diritti civili del passato fino al più recente fenomeno #BlackLivesMatter.



Ricordo di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn

Il 22 gennaio 1898 (120 anni fa) a Riga in Lettonia nasceva Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (Сергей Михайлович Эйзенштейн). Fu un registasceneggiatoremontatorescrittoreproduttore cinematografico e scenografo sovietico, ritenuto tra i più influenti della storia del cinema per via dei suoi lavori rivoluzionari per l'uso innovativo del montaggio e la composizione formale dell'immagine. Ha diretto capolavori della storia del cinema come La corazzata PotëmkinAleksandr NevskijLampi sul Messico e Ottobre. Nonostante fu sposato due volte non faceva mistero della sua omosessualità, che fu ricordata anche in diversi articoli e film come quello famoso e discusso di Peter Greenaway "Eisenstein in Messico - o in Guajanato"

I diari di Sergei Eisenstein, genio e omosessualità - Queerblog 14.12.2012

Eisenstein in Messico: Mymovies, Wikipedia, Cinemagay, Queer Vision II edizione

LO STATO CONTRO FRITZ BAUER

LO STATO CONTRO FRITZ BAUER
di Lars Kraume
Germania 2015 


Venerdì 26 Gennaio 2018
Rassegna CINEDIBATTITO PIANETA MILK

in occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA 
(In ricordo delle Vittime del Nazifascismo)

Ore: 21
Sede PIANETA MILK - Via Scuderlando, 137 Verona (Borgo Roma)


Tema: Storia, lotta al nazismo, Paragrafo 175 e condizione degli omosessuali nel dopoguerra.

Ore 20:30 il procuratore generale Fritz Bauer apprende che il criminale nazista Adolf Eichmann, responsabile della deportazione di massa di milioni di ebrei poi sterminati, si nasconde a Buenos Aires. Brauer è deciso a non dimenticare e a far condannare i responsabili dell'orrore nazista. È una storia vera. Siamo in Germania, anno 1957. Il procuratore generale Fritz Bauer apprende che un criminale nazista, nientemeno che Adolf Eichmann, il responsabile della deportazione di massa di milioni di ebrei poi sterminati, si nasconde in Argentina, a Buenos Aires. Bauer sente molto la cosa, non solo come uomo di legge; è un ebreo. Negli anni bui della guerra anche lui era stato perseguitato, come ebreo, per di più omosessuale. Aveva poi trovato rifugio in Danimarca: la Danimarca di re Cristiano X, che indossa il Maghen David, la Stella di Davide, segno distintivo imposto dai nazisti occupanti a tutte le persone di origine ebraica, come segno di solidarietà e sostegno con gli ebrei danesi. Bauer riesce a scampare. 

Tornato in Germania si dà un compito, una missione: portare in tribunale, per farli giudicare e condannare, i responsabili dei crimini di guerra consumati durante il Terzo Reich. È la cosa giusta da fare, ma non è quella che molti, in Germania, vogliono fare, desiderosi come sono di celare il proprio passato, per non fare i conti fino in fondo con le proprie responsabilità, connivenze, complicità, viltà. È lo stesso Stato ad aver paura del suo passato, Bauer questo lo comprende presto; diffida del sistema giudiziario del suo paese: troppi legami con il passato regime; troppi i silenzi e le inerzie interessate. Lo sappiamo anche noi italiani, del resto, con i nostri innumerevoli “armadi della vergogna” e stragi dimenticate. Bauer non si dà per vinto. Molti dei suoi colleghi lo ostacolano, all'interno delle istituzioni si annidano ancora molti collaborazionisti e simpatizzanti nazisti, molte complicità e passati vergognosi potrebbero saltare fuori, se si facesse un processo pubblico. Ecco perché Bauer viene pesantemente ostacolato. Lui, oltretutto, come abbiamo detto, è omosessuale. In passato per questo lo hanno arrestato; la “macchina del fango” (la possiamo chiamare così?), si mette in moto... (Valter Vecellio, lavocedinewyork.com)

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