Voci dal lager: forum di lettura e discussione





Seconda delle due serate organizzate da Arcigay Pianeta Urano Verona in vista della Giornata della Memoria 2012. Per maggiori informazioni leggete al seguente link:

http://oberon-library.blogspot.com/2012/01/lunedi-23-gennaio-al-milk-voci-dal.html

Venerdì 20 gennaio speciale Giornata della Memoria



Anche quest'anno Arcigay Pianeta Urano Verona si prepara alla Giornata della Memoria del 27 gennaio con alcune speciali iniziative culturali, per rendere omaggio (e in un certo senso anche rendere giustizia) a tutte le persone omosessuali come noi nate nell'epoca e nel posto sbagliati e per questo rimaste vittime di regimi dittatoriali che hanno calpestato la loro dignità di esseri umani e hanno negato loro il diritto alla felicità, e prima ancora alla vita. Regimi spietati di stampo nazifascista, come nella Germania degli anni '30, di cui tratteremo durante una serata di discussione al Centro Milk lunedì 23 gennaio dalle 21, quando restituiremo la voce a vittime dimenticate (perchè scomode) e spesso costrette al silenzio persino dopo la Liberazione: le voci dei "triangoli rosa", gli omosessuali internati nei campi di concentramento nazisti, torturati e umiliati unicamente a causa della loro diversità. Ma non dimenticheremo le vittime dei regimi comunisti, che non sono stati meno crudeli nei confronti di gay e lesbiche, sebbene di queste realtà si parli ancora meno e le informazioni scarseggino (vergognosamente!). Venerdì 20 gennaio dalle 21.30 sarà quindi la volta di Cuba, che nonostante le recenti svolte in senso liberale, che ne hanno fatto un Paese se vogliamo pure più avanzato dell'Italia in tema di diritti civili, ha per decenni condannato gli omosessuali ai lavori forzati. Quale migliore occasione che l'avvicinarsi della Giornata della Memoria per affrontare il tema, grazie ad un film del 2000, Prima che sia notte?

Reinaldo Arenas nasce nel 1943 nella provincia di Oriente di Cuba. Dopo un'infanzia di povertà assoluta, a 14 anni viene raccolto ed educato dalla rivoluzione. A venti anni pubblica il suo primo romanzo destinato a restare l'unico uscito nel suo Paese. Il manoscritto del suo secondo romanzo viene censurato, esce da Cuba, arriva in Francia dove vince il premio come miglior romanzo straniero nel 1969. La pubblicazione di un libro senza il permesso del governo castrista lo fa diventare un ricercato e un braccato. La condizione di omosessuale, che Arenas non nasconde, aggrava la sua situazione nei confronti dell'autorità. Nel 1973 viene arrestato e, dopo la confisca del suo lavoro, portato nella prigione di El Morro. Qui passa due anni, insieme a criminali comuni, scrivendo lettere alle mogli e alle amanti degli altri detenuti. Dopo un tentativo di evasione, passano ancora anni difficili, prima che arrivi, nel maggio 1980, il permesso da parte di Castro a omosessuali, malati e detenuti comuni di lasciare Cuba. Tra i 250.000 che lasciano l'isola c'è anche lui. Arenas arriva a New York, ma la sua vita è tutt'altro che felice. Ridotto a vivere modestamente e isolato da tutti, consumato dall'Aids, Arenas muore nel 1990.

Info: daniele@arcigayverona.org


GEORGE CLOONEY DIFENDE I MATRIMONI GAY NE "LE IDI DI MARZO"

E' un film che consigliamo a tutti di vedere, perchè mette in luce quali sono i giochi, le alleanze e i colpi bassi che si svolgono anche all'interno dello stesso partito (in questo caso quello democratico americano) per vincere le primarie. A differenza dei nostri "democratici" e di sinistra Italiani, i candidati americani alle primarie affrontano tutti, ma proprio tutti i temi di attualità, anche quelli più scottanti, come sull'essere o no credenti in dio, sull'aborto e sui diritti e i matrimoni gay.

Riportiamo qui sotto un articolo da cinemagay e gay.it

GEORGE CLOONEY DIFENDE I MATRIMONI GAY NE "LE IDI DI MARZO" Il migliore film delle vacanze è indubbiamente questo thriller politico dalla sofistica sceneggiatura. Ryan Gosling è ok ma i fuoriclasse sono Marisa Tomei, Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman.

Forse non sapremo mai se il cinquantenne George Clooney è gay oppure no. Eppure anche con la nuova fidanzata, l'ex wrestler Tracy Steibler, George evita atteggiamenti amorosi in pubblico e i due non vivono insieme. Chissà. Certo, sono solo supposizioni, eppure anche la Canalis – che mi aveva inviato un sms infuocato dopo la mia domanda in conferenza stampa a Venezia nel 2009 – ha poi dichiarato che il rapporto tra lei e Clooney era quello di 'padre e figlia'. Nel suo nuovo film, il potente e attualissimo 'Le idi di marzo', di cui firma regia e sceneggiatura, nonché il ruolo del protagonista, il politico Mike Morris esclama a gran voce che i matrimoni gay sono da difendere e sostenere, ed è proprio un segreto intimo e privato il motore della splendida sceneggiatura incentrata sulla movimentata campagna elettorale di Mike Morris. L'uomo ombra, il giovane e brillante Stephen (il rampante Ryan Gosling di Drive) addetto stampa e braccio destro di Morris, è un grande professionista: cura le pubbliche relazioni con dovizia e partecipazione, ottimizza i tempi di spostamento e delle interviste, sa gestire alla perfezione il delicato sistema mobile di un candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Ma il suo legame con la brava stagista Molly (Evan Rachel Wood) lo coinvolgerà in una spirale di sospetti, doppi giochi e ricatti, che metteranno a rischio la candidatura di Morris. Non sono poche le qualità di questo coinvolgente thriller politico: una sceneggiatura calibratissima, colma di colpi di scena ma non complicata come spesso accade in film di questo genere; interpretazioni straordinarie – Gosling è ok, ma i migliori sono il premio Oscar per Mio cugino Vincenzo Marisa Tomei, giornalista fuoriclasse, Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman, credibili e misurati. Se il modello di riferimento è ovviamente il caso Clinton, Le idi di marzo (il titolo si riferisce al 15 marzo del 44 avanti Cristo, quando Giulio Cesare fu ucciso da più di 60 persone, in una congiura che coinvolgeva Bruto e Caio Cassio) è un'acuta riflessione sulla forza dell'immagine, sull'importanza di sapere distinguere, sempre, vita privata da vita pubblica, sul valore del buon giornalismo da separare nettamente dal bieco gossip. Realizzato con 12 milioni di dollari da un cast stracolmo d'allori (tre Oscar e 13 nominations, 6 Golden Globes e 23 nominations), è stato coprodotto dalla Appian Way di Leonardo DiCaprio che inizialmente doveva interpretare il ruolo di Gosling. Se pensiamo alla rabbrividente situazione politica italiana – ma Monti riuscirà davvero a salvare mari e monti? – viene da pensare a quanta partecipazione diretta ci sia nelle elezioni americane, in cui il popolo (anche bue) ha davvero voce in capitolo. Tra i film delle vacanze natalizie, Le idi di marzo è indubbiamente il migliore