Un pessimo "On The Road"


di Angelo Pezzana 


Walter Salles ha girato un brutto film, noioso, falso, che mistifica la storia dei personaggi più importanti della Beat Generation presentandoli come un branco di superficiali giovanotti il cui unico interesse era scopare. Il film vorrebbe essere la trasposizione cinematografica del capolavoro di Jack Kerouac, ma ci presenta Allen Ginsberg come un gay ossessionato dal sesso, invece del grandissimo poeta che è stato,nel film è una figura di secondo piano, mentre i due principali protagonisti,lo stesso Kerouac e Neal Cassidy vengono trasformati dal regista in due buoni a nulla, raccontati attraverso comportamenti stereotipati, hanno per tutto il film una sigaretta tra le dita, si ubriacano perché altrimenti non si può ascoltare del buon jazz, in più c’è una scena pesantemente omofoba, che contraddice tutto quanto la Beat Generation ha rappresentato negli anni della liberazione omosessuale in America. Allen Ginsberg non si sarebbe riconosciuto, Nanda Pivano sarebbe inorridita davanti alla banalità della vita dei protagonisti, chi ha letto la sua presentazione di “Jukeboxe all’idrogeno” di Ginsberg, nella quale ha descritto per averla vissuta quella cultura che ha contribuito a cambiare anche il nostro mondo, archivierà il film di Salles come un prodotto di nessuna qualità, artistica e storica. Un film da dimenticare.

 Angelo Pezzana