film francese «baby love» al Multisala RIVOLI di Verona

L'arena, giovedì 18 dicembre, pag. 57
Come Davide contro Golia: così il film francese «baby love» («Comme les autres«) si scontrerà, a partire da domani, con i giganti del Natale. Una ragione in più per scoprire questa commedia, in anteprima assoluta questa sera al Multisala Rivoli alle 20.15 e alle 22.30 che entra in campo scontrandosi con kolossal da botteghino come «Madagascar 2», «Natale a Rio», «Il cosmo sul comò», «Come un uragano», «La duchessa» (dal 24) e «The Spirit» (dal 25), salvo miracoli. Se di un miracolo c'è bisogno nessuno meglio del giovane cinema francese può compierlo. Svincolatasi dal pesante bagaglio di un passato fin troppo remoto e blasonato, la settima arte d'oltralpe vola alta nei generi, proponendo pellicole moderne, ritmate, in sintonia con i gusti del pubblico. Così è anche per questo lungometraggio del regista televisivo Vincent Garenq che tratta, in un contesto rosa e ironico, il tema spinoso dell'adozione da parte di coppie omosessuali. La storia: Emmanuel e Philippe sono una coppia affiatata. Professionisti e benestanti, non hanno problemi ad essere accettati dall'alta borghesia parigina. Emmanuel, però, vorrebbe dare un senso al suo futuro diventando padre. Philippe è spaventato all'idea al punto da lasciare il compagno. Per caso Emmanuel conosce la giovane argentina Josefina. Tra i due nasce una grande amicizia, forse qualcosa di più, abbastanza da far pensare a Manu, tra piccoli e grandi inganni, di aver trovato la soluzione ai suoi problemi. L'improbabile triangolo sentimentale si troverà presto con una bimba da accudire. Chi amerà chi?Nel cast il prestante Lambert Wilson, forse l'attore francese più apprezzato a livello internazionale («Matrix Revolutions», «Sahara», «Dante 01»), Pascal Elbé e la spagnola Pilar López de Ayala, già notata, seppur brevemente, nel kolossal «Alatriste». Garenq, anche autore della sceneggiatura, ha preso spunto dai propri trascorsi personali: «Dieci anni fa seppi che Manu, il mio migliore amico gay del liceo - e di cui ho dato il nome al personaggio interpretato da Lambert Wilson - era partito per conoscersi meglio per un weekend, con il suo compagno e una coppia di lesbiche, per poi forse concepire e crescere un bambino insieme! All'epoca si iniziava appena a parlare di omosessuali che volevano essere genitori, era molto prima della grande onda mediatica degli ultimi anni. Ho ascoltato delle storie, spesso molto intense e toccanti, e mi è venuta voglia di girare un documentario. Poi, come spesso succede nella vita di un regista, ho inviato questo progetto ovunque e nessuno ha mostrato interesse. Allora ho pensato di scrivere una fiction, e la ricerca è stata lenta e laboriosa, nulla funzionava. E un giorno, sono tornato per caso su quelle testimonianze di uomini gay che hanno avuto bambini grazie alle madri surrogate, e mi si è accesa la lampadina».Un'idea che ricorda vagamente quella già sviluppata in «Sai cosa c'è di nuovo?», di John Schlesinger, nel quale Madonna aveva un figlio dall'amico gay Rupert Everett per poi innamorarsi dell'etero Benjamin Beat. La differenza è nel tono, meno amaro e drammatico e nella bella ambientazione Parigina, che mette in primo piano il quartiere multietnico di Belleville.