OGNI COSA E' ILLUMINATA - Speciale Giornata della Memoria

Mercoledì 26 Gennaio in prossimità della Giornata Mondiale della Memoria, Proietteremo il film: OGNI COSA E'ILLUMINATA

La barbarie nazifascista fu uno degli eventi più devastanti della storia umana, non solo torturò e massacrò milioni di persone nei lager, ma cancellò per sempre anche fisicamente interi luoghi d'Europa. Paesi e villaggi sopravissuti per secoli a pogrom, pestilenze e guerre di ogni genere, furono cancellati per sempre nel giro di pochi giorni.
Secoli di cultura e tradizioni spariti nel nulla, con gli abitanti deportati e interi paesi, luoghi, villaggi, cancellati.


Trama: Il giovane Jonathan Safran Foer (Elijah Wood) è un ebreo nato e vissuto negli Stati Uniti, di origine ucraina. Essendo un "collezionista di ricordi di famiglia", decide di fare un viaggio in Ucraina per trovare il piccolo e sperduto villaggio di Trachimbrod, in cui visse suo nonno. Nel suo viaggio si affiderà a una guida locale (interpretato da Boris Leskin) e a suo nipote Alex (Eugene Hütz), suo coetaneo, che con il suo strano inglese, lo aiuterà seriamente nella sua rigida ricerca attraversando i bellissimi paesaggi ucraini "on the road" a bordo di una Trabant.
La ricerca di Jonathan Safran Foer si trasformerà poco a poco in una ricerca intima di tutti e tre: il primo alla ricerca delle origini della famiglia, il nonno alla ricerca del suo passato e il nipote alla ricerca delle proprie origini ucraine.
Il giovane rimane sconvolto nell'apprendere che anche la popolazione slava ucraina era responsabile delle persecuzioni, ancor prima che vi arrivassero i tedeschi.I tre, alla fine, arrivano al capolinea e Jonathan scopre, grazie ad un'anziana signora che conosceva suo nonno, che il villaggio che sta cercando non esiste più da quando i nazisti ne hanno sterminato gli abitanti. Tutto ciò che rimane del luogo è tenuto religiosamente a casa di questa donna, poiché abitava anche lei a Trachimbrod, e, come lui, ha conservato il ricordo di ogni abitante di Trachimbrod. Jonathan scopre quindi che suo nonno aveva avuto una famiglia precedente in Ucraina e che si era salvato andando in America per cercare del denaro per sua moglie Augustina ed il bambino che aspettava, ma quando tornò dal viaggio trovò tutti uccisi dai nazisti.Conclusa la sua ricerca, il giovane ritorna negli Stati Uniti con il suo bagaglio di nuove esperienze e con il dono dell'anziana donna di Trachimbrod: una scatola di ricordi chiamati "casomai".

Le serate inizieranno alle 21 con una breve presentazione del film, e al termine della proiezione, che inizierà alle 21.15, per chi lo desidererà, ci sarà spazio per un dibattito

MILK Verona Lgbt Community Center - Via Antonio Nichesola, 9 - VERONA (San Michele Extra)

Mercoledì 12 Gennaio - Proiezione Film: BROTHERHOOD

Con il prossimo 12 Gennaio 2011 inizierà la nuova stagione di Cinema al MILK.
Quest'anno abbiamo deciso di cambiare quello che è stato finora lo schema della rassegna di cimema a tematica LGBT, iniziata nel 2008 al Romeo's club e poi continuata al Milk dall'Ottobre 2010.
Innanzitutto le proiezioni non saranno solamente a tematica lesbica, gay, bisessuale e transgender, ma affronteranno tematiche di carattere generale che toccano da vicino anche la comunità LGBT.
Questo per poter innescare un vero dibattito su tutto ciò che ci circonda, che ci coinvolge anche se a volte non ce ne accorgiamo. Affronteremo temi importanti come: La memoria, l'estrema destra oggi - la violenza politica e omofobica, le religioni (Cristianesimo e Islam) e il nostro rapporto con esse, L'ambiente, l'immigrazione ecc. ecc. Ogni mese sarà affrontato un tema specifico preciso, in occasione di una determinata ricorrenza ma non necessariamente.

Nel mese di Gennaio cade la ricorrenza della "Giornata della Memoria", 27 Gennaio*, per cui questo mese il tema sarà sulla memoria, affrontata però in chiave diversa.

Mercoledì 12 Gennaio proietteremo il film: BROTHERHOOD - Fratellanza

Un film che tratta della storia d'amore di due gay all'interno di un gruppetto di neonazisti in Danimarca. Il film vuole ricordarci che l'ideologia artefice dell'olocausto è ancora oggi viva e prospera in Europa come ci hanno dimostrato i recenti successi elettorali in diversi paesi del nostro continente e come purtroppo persone che fecero e fanno ancora oggi parte dei perseguitati da queste ideologie, ne sono invece attratte e ne costituiscono spesso i nuclei dirigenti.
All'origine di tutto ciò ci sta una sempre forte omofobia interiorizzata, sottolineata anche nel film (2009) del regista Nicolò Damato che è stato premiato al Cinefestival di Roma.
Il regista prende spunto da diversi fatti di cronaca veri avvenuti negli ultimi anni in Germania e nei paesi scandinavi. Un lontano richiamo anche al caso Heider.

Mercoledì 26 Gennaio invece proietteremo il film: OGNI COSA E'ILLUMINATA

La barbarie nazifascista fu uno degli eventi più devastanti della storia umana, non solo torturò e massacrò miloini di persone nei lager, ma cancellò
per sempre anche fisicamente interi luoghi d'Europa. Paesi e villaggi sopravissuti per secoli a pogrom, pestilenze e guerre di ogni genere, furono cancellati per sempre nel giro di pochi giorni.
Secoli di cultura e tradizioni spariti nel nulla, con gli abitanti deportati e il loro villagio cancellato.

Trama: Il giovane Jonathan Safran Foer (Elijah Wood) è un ebreo nato e vissuto negli Stati Uniti, di origine ucraina. Essendo un "collezionista di ricordi di famiglia", decide di fare un viaggio in Ucraina per trovare il piccolo e sperduto villaggio di Trachimbrod, in cui visse suo nonno. Nel suo viaggio si affiderà a una guida locale (interpretato da Boris Leskin) e a suo nipote Alex (Eugene Hütz), suo coetaneo, che con il suo strano inglese, lo aiuterà seriamente nella sua rigida ricerca attraversando i bellissimi paesaggi ucraini "on the road" a bordo di una Trabant.
La ricerca di Jonathan Safran Foer si trasformerà poco a poco in una ricerca intima di tutti e tre: il primo alla ricerca delle origini della famiglia, il nonno alla ricerca del suo passato e il nipote alla ricerca delle proprie origini ucraine.
Il giovane rimane sconvolto nell'apprendere che anche la popolazione slava ucraina era responsabile delle persecuzioni, ancor prima che vi arrivassero i tedeschi.I tre, alla fine, arrivano al capolinea e Jonathan scopre, grazie ad un'anziana signora che conosceva suo nonno, che il villaggio che sta cercando non esiste più da quando i nazisti ne hanno sterminato gli abitanti. Tutto ciò che rimane del luogo è tenuto religiosamente a casa di questa donna, poiché abitava anche lei a Trachimbrod, e, come lui, ha conservato il ricordo di ogni abitante di Trachimbrod. Jonathan scopre quindi che suo nonno aveva avuto una famiglia precedente in Ucraina e che si era salvato andando in America per cercare del denaro per sua moglie Augustina ed il bambino che aspettava, ma quando tornò dal viaggio trovò tutti uccisi dai nazisti.Conclusa la sua ricerca, il giovane ritorna negli Stati Uniti con il suo bagaglio di nuove esperienze e con il dono dell'anziana donna di Trachimbrod: una scatola di ricordi chiamati "casomai".

Le serate inizieranno alle 21 con una breve presentazione del film, e al termine della proiezione (21.15), per chi lo desidererà, ci sarà spazio per un dibattito

Mercoledì 12 Gennaio proiezione Brotherhood

Mercoledì 12 Gennaio proiezione "Brotherhood" di Nicolo Donato

FLASH: Una storia d'amore e identità. Lars lascia l'esercito ed entra a far parte di un gruppo neonazi, che organizza raid punitivi contro arabi e omosessuali. L'apprendistato alla 'fratellanza' è duro e Lars viene affiancato dal mentore Jimmy incaricato di testarne l'affidabilità e la preparazione sui testi fondamentali stile Mein Kampf. Imprevedibilmente, tra i due scoppia la passione. Un'amore vissuto in segreto, finchè alla fine le regole razziste e violente del gruppo metteranno gli amanti di fronte all'inevitabile contraddizione: tradire i 'fratelli' di ideologia o tradire l'altro e i propri sentimenti. Qualunque sia la scelta, porterà dritti alla violenza, fisica o mentale. (Roma Film Festival)

È innanzitutto una storia d’amore» spiega Donato. «Ispirata al film di Rosa Von Praunheim "Men, heroes and gay nazis". Puoi essere in disaccordo con la gente riguardo alle proprie idee ma non puoi giudicarle dal colore della loro pelle. È difficile amare tutti ma penso che si debba almeno provarci. Quello che ho appena detto è in effetti un po’ tardo-hippy ma è sicuramente vero che dobbiamo rispettarci a vicenda. La violenza è un tabù, in realtà. Dimostra poca intelligenza. Queste frange radicali mi danno da pensare. Ricorrere alla violenza è la dimostrazione che se si ricorre ad essa, ci si appella a una sorta di diritto ad essere violenti: queste persone hanno tentato di risolvere i loro problemi in altri modi fallimentari e si sentono senza potere. Ecco perché si arriva all’atto violento. Riguardo allo stile del film, bisogna avere rispetto del mezzo. Si può provocare e rompere le regole ma bisogna amarlo e rispettarlo: è meglio che attenersi semplicemente alle regole insegnate dai libri di cinema. Amo Von Trier ma anche Gus Van Sant e il linguaggio cinematografico non si può cambiare». (Gay.it)