INFAMOUS - UNA PESSIMA REPUTAZIONE
Diciamo subito che questo film è senz'altro superiore al quasi contemporaneo "Capote" di Bennett Miller che ha fatto vincere l'Oscar a P.H. Hoffman. Sia artisticamente che da un punto di vista "gay". La storia è assolutamente identica: la genesi del capolavoro "A sangue freddo". Ma l'ambiente e i protagonisti sono più credibili, più veri. L'atmosfera più intrigante e coinvolgente. Anzitutto dobbiamo anche dire che il film è "gay" al 100%. E' la storia di un omosessuale, Capote, che vive con un compagno (una specie di coppia aperta ad altre esperienze sessuali che però non devono avere coinvolgimenti sentimentali), che frequenta l'alta società, soprattutto quella femminile (forse più per riscattare la propria omosessualità, visibilissima, che per vocazione), che cerca intensamente il successo letterario (forse, anche questo, un altro modo per riscattare la propria condizione). Seguendo un caso di cronaca incontrerà in prigione un'altro omosessuale, Perry, questa volta un emarginato sociale che è diventato un efferato omicida più per difendersi dagli attacchi omofobi (a cominciare dal padre) che per inclinazione. Le scene più toccanti del film sono proprio quelle dedicate, in flashback, a questo personaggio: gli insulti del padre che lo chiama checca rischiando perfino di farsi ammazzare; la scena dell'omicidio dove anzichè uccidere il giovane uomo preferirebbe averlo come amico, ma sono proprio le accuse di essere finocchio che il suo compagno gli grida che lo costringono alla violenza. Anche le scene intime con Capote nella prigione dove Perry attende la pena di morte, col tentativo di stupro e il bacio appassionato vi lasceranno col nodo alla gola. Il personaggio di Capote, interpretato stupendamente da Toby Jones, è tormentato e drammaticamente diviso tra vivere fino in fondo il suo sentimento per Perry, diventando così la barzelletta dei suoi salotti mondani, e continuare invece a vivere ironicamente la sua parte di uomo di grande successo che lo mette al riparo da tutte le derisioni ma che richiede addirittura un doppio sacrificio umano, quello fisico di Perry e quello spirituale di sé stesso.
CONTENUTI:
coppia gay, stereotipi gay, da un classico della letteratura, carceri, omosessualità repressa, violenza, amore gay
Diciamo subito che questo film è senz'altro superiore al quasi contemporaneo "Capote" di Bennett Miller che ha fatto vincere l'Oscar a P.H. Hoffman. Sia artisticamente che da un punto di vista "gay". La storia è assolutamente identica: la genesi del capolavoro "A sangue freddo". Ma l'ambiente e i protagonisti sono più credibili, più veri. L'atmosfera più intrigante e coinvolgente. Anzitutto dobbiamo anche dire che il film è "gay" al 100%. E' la storia di un omosessuale, Capote, che vive con un compagno (una specie di coppia aperta ad altre esperienze sessuali che però non devono avere coinvolgimenti sentimentali), che frequenta l'alta società, soprattutto quella femminile (forse più per riscattare la propria omosessualità, visibilissima, che per vocazione), che cerca intensamente il successo letterario (forse, anche questo, un altro modo per riscattare la propria condizione). Seguendo un caso di cronaca incontrerà in prigione un'altro omosessuale, Perry, questa volta un emarginato sociale che è diventato un efferato omicida più per difendersi dagli attacchi omofobi (a cominciare dal padre) che per inclinazione. Le scene più toccanti del film sono proprio quelle dedicate, in flashback, a questo personaggio: gli insulti del padre che lo chiama checca rischiando perfino di farsi ammazzare; la scena dell'omicidio dove anzichè uccidere il giovane uomo preferirebbe averlo come amico, ma sono proprio le accuse di essere finocchio che il suo compagno gli grida che lo costringono alla violenza. Anche le scene intime con Capote nella prigione dove Perry attende la pena di morte, col tentativo di stupro e il bacio appassionato vi lasceranno col nodo alla gola. Il personaggio di Capote, interpretato stupendamente da Toby Jones, è tormentato e drammaticamente diviso tra vivere fino in fondo il suo sentimento per Perry, diventando così la barzelletta dei suoi salotti mondani, e continuare invece a vivere ironicamente la sua parte di uomo di grande successo che lo mette al riparo da tutte le derisioni ma che richiede addirittura un doppio sacrificio umano, quello fisico di Perry e quello spirituale di sé stesso.
CONTENUTI:
coppia gay, stereotipi gay, da un classico della letteratura, carceri, omosessualità repressa, violenza, amore gay
al Romeo's Club Via Giolfino, 12
(zona Porta Vescovo - Verona)
Entrata con tessera Arcigay
Euro 5 con consumazione*Ore 21
Per Info:340.9660487 (Romeo's)
349.3134852 -338.1067300
(Arcigay e Arcilesbica)
*Parte dell’incasso servirà per sostenere le attività e le iniziative delle associazioni ARCIGAY e ARCILESBICA Verona.